Se avessi un euro per ogni volta che mi è stato detto “beh, ma sei un interprete, che ci vuole?”, a quest’ora sarei miliardaria. Già, perché di solito si pensa che essere l’interprete basti per poter rendere un buon servizio, ma non è così: non basta avere una laurea né sapere la lingua per poter tradurre oralmente a un evento.
Informazioni importanti
Il cliente che ha necessità di un interprete per un evento dovrà condividere con il professionista una serie di informazioni fondamentali per lo svolgimento del servizio. Si parte dalle indicazioni sul luogo dell’evento e sulle tempistiche: per un interprete è molto importante sapere dove si svolgerà l’incarico per capire in quali condizioni ambientali si troverà a lavorare e a quale servizio andrà incontro. Un meeting in una sala congressi con centinaia di ospiti richiederà l’impiego della traduzione simultanea e dell’attrezzatura necessaria per realizzarla (cuffie, microfoni, cabine insonorizzate…), mentre un incontro tra due persone durante una fiera non necessiterà di nessun ausilio tecnico, nonostante l’ambiente sarà molto più caotico. Avere informazioni circa la durata dell’evento, in termini di ore e giorni, sarà di aiuto per stabilire il numero di interpreti necessari: dato l’impegno richiesto per il servizio, ad esempio, per la traduzione simultanea sono richiesti due interpreti che si alternano ogni 30 minuti.
Conoscere in anticipo l’argomento di cui si parlerà all’evento è utile sia all’interprete che al cliente: il primo potrà stimare di quanto tempo avrà bisogno per prepararsi all’incarico ed eventualmente declinare l’offerta e consigliare un collega se il soggetto trattato non è nelle sue specializzazioni; il cliente avrà così la certezza di avere a disposizione un professionista che opera solamente nei settori di cui ha una conoscenza approfondita, garantendo così un miglior servizio.
Anche le informazioni sugli oratori sono molto apprezzate dagli interpreti perché la provenienza, l’accento e il modo di parlare dei relatori caratterizza la comunicazione e il modo in cui questa viene tradotta dall’interprete. È utile fornire a chi si occuperà del servizio di interpretariato link a interviste o video registrazioni nelle quali gli oratori parlano, così come indicazioni sulla loro origine: l’accento di un irlandese è molto diverso da quello di un australiano, così come quello di un austriaco differisce dal tedesco di Berlino. Sarà importante comunicare all’interprete a maggior ragione se il relatore parlerà in una lingua che non è la sua nativa.
La preparazione
Gli interpreti non sono esseri mitologici che tutto sanno – anche se potrebbe sembrare –, ma per prestare un servizio professionale devono studiare e prepararsi. Per questo la fase di ricerca e approfondimento che precede l’incarico di per sé è molto importante e non va sottovalutata: in questo momento l’interprete farà ricerche tematiche sull’argomento di cui si parlerà durante l’evento per conoscere a fondo la materia, redigerà glossari con i termini principali utilizzati nel settore di interesse e si eserciterà su discorsi degli oratori, interventi dello stesso argomento e registrazioni audio con gli stessi accenti dei relatori.
Anche un interprete con vent’anni di esperienza dedica tempo e cura alla fase di preparazione, perché durante l’evento non si sa mai cosa possa succedere (e il professionista deve essere pronto a fronteggiare le varie situazioni).
Il riposo
Una mente riposata è più pronta a reagire agli stimoli e funziona meglio: per questo quando organizzi il tuo evento, tieni conto degli spostamenti degli interpreti e assicurati che non debbano affrontare viaggi sfiancanti, ma che abbiano tempo a sufficienza per recuperare energie dopo un volo o un lungo tragitto. Nella pianificazione dei vari interventi e delle attività del tuo evento, tieni conto anche di qualche breve pausa: come dicevo prima, gli interpreti non sono esseri mitologici, ma esseri umani che possono avere perfino bisogni fisiologici!
La presenza
Prima di un incarico di interpretariato vero è proprio, c’è ancora una cosa da fare affinché il servizio vada nel migliore dei modi: un sopralluogo della location dell’evento con controllo degli strumenti audio e video e il briefingcon gli organizzatori, i relatori e i colleghi subito prima che l’evento inizi. Per questo gli interpreti si presentano sempre in anticipo rispetto all’orario di inizio concordato: immagina che sia tutto pronto, il relatore di turno cominci a parlare, ma l’interprete non riceve l’audio in cuffia e non possa quindi tradurre. Intendiamoci, è una situazione che può accadere anche se si effettuano i controlli preliminari e non si riscontrano problemi in quel momento, ma è sempre meglio mettere in atto tutte le strategie per evitare l’insorgenza di contrattempi.
Ecco, questi sono i passi nascosti dietro le quinte di ogni incarico di interpretariato, qualunque sia la durata, l’argomento o il luogo in cui si svolgerà. E se fornirai al tuo interprete queste condizioni, potrà lavorare ancora meglio!